Con l’inaugurazione della sede di via Masones 16, a Oristano è partito il progetto NoSprecOr. Nel cuore del quartiere Sant’Efisio saranno raccolti gli alimenti invenduti, donati da numerose attività commerciali cittadine. L’iniziativa è promossa dalle associazioni Domus Oristano OdV, Cittadinanzattiva, Associazione Volontari pro Carceri, Caritas diocesana, Osvic e Rotary Club.
“Inauguriamo la sede del progetto NoSprecOr nella giornata contro lo spreco alimentare, questa è una data importante”, dice Luisanna Usai, dell’associazione Domus. NoSprecOr è stato attivato grazie alla partecipazione a un bando regionale contro lo spreco alimentare che ha permesso di accedere a un finanziamento che arriva dal Ministero del lavoro e delle Politiche sociali.
“A volte la burocrazia non invoglia gli esercenti a donare. Dobbiamo fare in modo che si superino queste difficoltà”, aggiunge Antonio Ippolito, di Domus e dell’Associazione nazionale Vigili del fuoco di Oristano (che si unirà presto al progetto NoSprecor).
“Osvic, Cittadinanzattiva, Rotary e Caritas”, aggiunge Luisanna Usai, “si occuperanno di promuovere la cultura della lotta allo spreco. In particolare proporranno progetti a tema nelle scuole. In Europa ogni anno si spreca cibo per 143 miliardi di euro, in Italia si raggiungono i 10 miliardi”.
“Abbiamo aderito con entusiasmo perché il contrasto allo spreco alimentare rientra pienamente nello spirito delle missioni del Rotary. Affrontiamo un problema culturale”, commenta Andrea Riccio del Rotary Oristano, “non possiamo essere indifferenti”.
“Da anni curiamo iniziative nelle scuole”, aggiunge Maria Colomba Cabras dell’Osvic Oristano, “tanti docenti sono nostri volontari, saranno loro a portare i progetti contro lo spreco alimentare tra i banchi di scuola”.
“La cultura del dono” commenta infine Maria Grazia Fichicelli di Cittadinanzattiva, “sta entrando a far parte della nostra comunità, ora dobbiamo solo dare un input e indirizzarla”.